La Cattedrale di Matera “Maria Santissima della Bruna e Sant’Eustacchio” è stata riaperta nel 2016 dopo 13 anni di restauri. Sorge sul colle della Civita medievale della Città dei Sassi e divide i due rioni storici: Sasso Barisano e Caveoso. Vediamo insieme la storia, le origini e le curiosità di questa Cattedrale meravigliosa situata nel cuore di Matera.
La Cattedrale di Matera è la più maestosa della città, fu edificata nel 1230 per volontà di Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Conte di Matera. La base rocciosa su cui la Cattedrale venne eretta, dovette essere rialzata di circa sei metri in modo tale che la costruzione dominasse dal colle sull’intera città.
La costruzione di questa nuova Cattedrale fu completata nel 1270 e inizialmente fu dedicata a Santa Maria di Matera, fin quando Papa Urbano VI, istituendo la festa della Visitazione la fece intitolare a Santa Maria della Bruna. Solamente nel 1627, l’arcivescovo di Matera monsignor Fabrizio Antinori, decise di chiamare la Cattedrale di Matera con i nomi dei suoi due santi patroni, Maria Santissima della Bruna e Sant’Eustachio.
Dal 2003 e fino al 2015 la Cattedrale di Matera è stata interessata da importanti opere di restauro, riguardanti il suo consolidamento, soprattutto i cornicioni che erano crollati. Soltanto il 5 marzo del 2016 è stato possibile riaprirla al culto, su richiesta del Cardinale Paolo Parolin, segretario di Stato Vaticano, che per l’occasione ha aperto la porta santa giubilare.
Basilica, cattedrale e duomo sono luoghi di culto cristiano, ma tra loro intercorrono alcune differenze.
La basilica deriva dal greco e significa “Casa del Re”, può essere definita così soltanto mediante riconoscimento della Santa Sede, mentre duomo, significa “Casa di Dio” ed è la chiesa più importante di una città, punto di riferimento per i fedeli, se nella città in cui si trova il duomo vi è una sede vescovile, questo viene definito cattedrale, cioè chiesa dotata di “cattedra vescovile”.
La cattedrale di Matera, in stile romanico-pugliese, è definita così perché, oltre ad essere luogo di culto cattolico principale della città, è anche chiesa madre dell’arcidiocesi di Matera-Irsina.
Gli interni della Cattedrale di Matera si presentano con decori ed architettura barocca, l’esatto contrario di come si presenta all’esterno, sobria e lineare.
La pianta della chiesa è a croce latina ed a tre navate, gli interni sono ornati di stucchi e decorazioni. Il soffitto originario è stato coperto con un contro soffitto ligneo in cui sono stati inseriti tre dipinti di Battista Santoro, con temi relativi alla cultura materana: San Giovanni da Matera e Sant’Eustachio, nei medaglioni laterali, mentre al centro è raffigurata la “Visitazione della Vergine”. Nei riquadri alle pareti troviamo “Storie della Vergine” di Anselmo Palmieri.
Entrando dall’ingresso principale, è subito visibile l’affresco del “Giudizio Universale” eseguito da Rinaldo da Taranto, dove nella parte bassa è raffigurato l’arcangelo Michele che trafigge i peccatori nell’inferno attaccati dai serpenti. Nella parte superiore è raffigurato il Purgatorio, con vasche di purificazione dove spuntano dalla bocca di grandi pesci, immagini di teste e arti mozzati.
Alle spalle dell’altare maggiore è situato il Coro Ligneo, intagliato nel 1453 da Giovanni Tantino e da Ariano Irpino. Il primo altare della navata venne utilizzato come altare maggiore fino al 1776, presenta gli affreschi che ritraggono la “Madonna della Bruna” protettrice della città di Matera, particolarmente venerata dai materani, che la festeggiano il 2 luglio.
La facciata esterna è molto semplice e lineare, ma impreziosita da un bellissimo rosone, oltre che da 4 colonnine pensili raffiguranti gli evangelisti e 12 gli apostoli. Al centro della facciata si trova la porta maggiore con la statua della Madonna della Bruna ed ai lati dei santi Pietro e Paolo, infine all’estremità della facciata ci sono le statue dei santi Eustachio e Teopista.
Nella facciata destra si trova la “porta dei leoni” con le statue dei felini che reggono le colonne, mentre l’altra porta chiamata “Porta di Piazza” ha la figura di Abramo in bassorilievo. Infine, il campanile è posizionato sul lato posteriore e ha 4 piani e raggiunge l’altezza di 52 metri, con base quadrangolare e finisce con una cuspide che è sormontata da una sfera con una croce.
La facciata principale è dominata da un meraviglioso rosone formato da 16 raggi e 4 figure in corrispondenza dei punti cardinali, che raffigurano: l’arcangelo Michele che sconfigge il drago mentre le altre 3 figure sono telamoni, sculture maschili.
Il Rosone rappresenta una ruota che simboleggia la ciclicità delle sorti umane, l’avvicendarsi degli eventi e l’instabilità della sorte. La ruota gira e denota un equilibrio precario, chi si trova in alto cadrà per poi risollevarsi. Qual è quindi il legame tra l’arcangelo e il drago? L’azione dell’arcangelo Michele che uccide il drago, è un evento che si ripete e consiste nello sconfiggere la tentazione dell’uomo di possedere cose materiali che non fanno la felicità, il bene deve essere rivolto a Dio e bisogna accettare tranquillamente la sua volontà divina senza opporsi.
Se vi trovate in Basilicata, non potete fare a meno di visitare Matera con le sue meraviglie, tra queste merita assolutamente di essere vista la Cattedrale della Maria Santissima della Bruna e di Sant’Eustachio ed ammirarla in tutto il suo splendore. Noi di Mate in Travel vi consigliamo di alloggiare a Matera presso le nostre strutture, fornite di tutti i comfort ed ogni tipo di comodità.
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